lunedì 22 dicembre 2014

Auguri di Buone Feste

A tutti voi, voglio inviare i miei auguri di sereno Natale passato in famiglia con i vostri cari, e un 2015 per quanto possibile di pace e di serenità, non solo famigliare ma anche lavorativa. La mia speranza per il 2015 è di riuscire finalmente a superare questa crisi, e ritrovare la serenità che troppo spesso manca. Mi impegnerò, come ho fatto in passato, proprio per questo obiettivo. Intanto, buone Feste a tutti.

 
Auguri di Buone Feste

mercoledì 3 dicembre 2014

Immigrazione: Governo invita all'impiego nei lavori socialmente utili

Il capo del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione Mario Morcone ha invitato le prefetture italiane a stringere accordi con gli enti locali per favorire «lo svolgimento volontario, da parte degli immigrati ospitati, di attività socialmente utili, che avrebbero il doppio vantaggio di creare un terreno fertile per una più efficace integrazione nel tessuto sociale e di prevenire eventuali tensioni». Sono soddisfatto che si sia arrivati a questo provvedimento. Così la società potrà essere utile a chi arriva da fuori, e chi arriva da fuori potrà essere utile alla società. E sarà più facile arrivare alla vera integrazione. I flussi migratori verso l'Italia si sono intensificati molto dalla fine del 2013, con la conseguenza che oggi ogni provincia italiana ospita un numero importante di cittadini extracomunitari, molti dei quali richiedenti asilo o in attesa delle definizione del ricorso contro il diniego dello status di rifugiato da parte della commissione territoriale competente. Per loro, una delle criticità segnalate, che si riflette negativamente sull'esperienza dell'accoglienza, è l'inattività durante il periodo di permanenza legato alla conclusione dei procedimenti. Spesso poi questo fatto va a fomentare chi accusa gli immigrati di vivere alle spalle degli italiani .Con questo provvedimento invece si toglierà ogni alibi: sia a chi non ha intenzione di integrarsi, sia a chi è contro l'integrazione. L'attività di volontariato deve essere, appunto, volontaria, gratuita e di utilità sociale, quindi senza 'scopi di lucro', e preceduta da un'adeguata formazione. Il cittadino immigrato interessato deve aderire a un'associazione o organizzazione e avere copertura assicurativa, non a carico dell'amministrazione dell'Interno. La possibilità di aderire a questi percorsi di volontariato è limitata ai richiedenti asilo e a coloro in attesa di definizione del ricorso, spiega il dipartimento, perché chi è titolare di protezione internazionale viene coinvolto in altri percorsi di inserimento, finalizzati al lavoro.

lunedì 1 dicembre 2014

richiedenti asilo: la soluzione c'è, manca volontà politica

 Il modo di superare da ora, in attesa dell'attivazione della seconda commissione per l'esame delle richieste di asilo, il ''sovraffollamento'' di Gorizia, c'è: basterebbe aplicare una semplice clausola. Il fatto è stato spiegato nel corso dell'ultima audizione del Comitato per l'applicazione dell'accordo di Schengen, con protagonista il sottosegretario alle politiche comunitarie Sandro Gozi, a cui ero presente assieme alla collega Maria Chiara Gadda.

Chiediamo e stiamo lavorando a una condivisione di responsabilità in Europa, che comporti una condivisione di decisioni e di modalità operative, oltre che di risorse. Innanzitutto, bisogna rendere più efficace il sistema di asilo Ue regolato dall’accordo di Dublino 3, entrato in vigore da gennaio 2014 ma concepito negli anni ‘90, in un contesto politico e sociale molto diverso e con una logica ormai obsoleta. Tuttavia, vi sono alcune norme dello stesso regolamento rimaste inapplicate come le clausole di salvaguardia all’articolo 17, quella umanitaria e quella di sovranità.

Infatti applicandole sarebbe possibile già ora superare la rigidità di Dublino, evitando il rinvio degli immigrati richiedenti asilo al primo paese di arrivo nel caso di ricongiungimenti familiari, minori o altri casi particolari (malattie, gravidanze). Applicando le clausole, i richiedenti asilo potrebbero rimanere nel paese dove hanno avanzato richiesta invece di venire rinviati in Italia. Facile capire come questo cambierebbe le cose in aree sottoposte a forti pressioni come Gorizia o Udine. E il Governo sta lavorando proprio per il raggiungimento di tale obiettivo. Lo strumento c’è, serve la volontà politica di ogni stato nell’applicarlo.

È necessario inoltre rafforzare i paternariati tra l’Europa e i paesi africani, per verificare direttamente nei paesi di transito lo status degli immigrati e dei richiedenti asilo. Il Governo italiano ha posto con forza questo tema in occasione degli ultimi consigli europei e nella conferenza tra Europa e Stati Nord Africani svoltasi a Roma. E’ questa la strada da percorrere.