giovedì 26 giugno 2014

Nuovi treni Etr: ritardi nelle autorizzazioni per mancanza di documentazione

E' stato completamente disatteso il cronoprogramma relativo alla messa in servizio degli otto nuovi autotreni (Civity Etr 563) acquistati nel 2011 dalla Regione Fvg. Sono stati consegnati nel 2013, ma sono ancora fermi: attualmente, un veicolo sta completando il primo set di prove, e un secondo sta attendendo da Rfi l'assegnazione della circolabilità. La responsabilità però non è della Regione Fvg, che anzi con l'assessore ai Trasporti Santoro si è adoperata affinché riprenda il percorso di omologazione dei nuovi convogli. Ma se la stessa ditta che ha venduto i treni alla Regione ha poi rallentato il procedimento mancando di fornire la documentazione necessaria, allora forse qualche considerazione sarà necessaria.

A sollevare il caso, in Commissione Trasporti, è stata un'interrogazione dei deputati Spessotto, Cozzolino, Tofano e Businarolo, che hanno chiesto lumi al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti. Il Ministero ha ricordato che per circolare sulle reti ferroviarie nazionali i convogli hanno bisogno di un provvedimento di autorizzazione alla messa in servizio, rilasciato dall'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf). L'azienda spagnola da cui sono stati acquistati gli Etr ha richiesto l'autorizzazione a giugno 2011, ma ha inviato la documentazione solo nel maggio 2012 (perdendo un anno di tempo). L'Agenzia ha poi richiesto delle integrazioni, l'ultima delle quali prodotta dalla ditta solo nel marzo 2013 (un altro anno perso). Di conseguenza, il 12 marzo 2013 l'Ansf ha rilasciato alla società l'autorizzazione temporanea per le prove, poi rinnovata nel settembre 2013 e aprile 2014. Nel giugno del 2013 l'azienda spagnola ha richiesto l'autorizzazione per la messa in prova per altri due veicoli e per un secondo test di prove, concesso nel maggio di quest'anno.

Come spiega bene il Ministero, «la dimostrazione che le attività di prova sono state completate con esito positivo costituisce elemento imprescindibile per il rilascio, da parte dell'Anfs, dell'autorizzazione alla messa in servizio per le attività di trasporto passeggeri». La stessa Anfs ha informato la Regione che i ritardi nella presentazione dei necessari documenti non avrebbero consentito il rilascio delle autorizzazioni nei tempi consentiti.

mercoledì 18 giugno 2014

Selex di Ronchi: perchè gli arei non sono usati nell'operazione Mare Nostrum?

La Selex Es di  Ronchi dei Legionari produce aerei (i Falco) talmente avanzati da ricevere un elogio dal segretario Generale dell’ Onu Ban Ki Moon per il loro apporto nelle operazioni di salvataggio in Congo, ma che non sono ritenuti adeguati per prendere parte all'operazione Mare Nostrum: come mai? È questa la domanda che mi sono fatto e che è stata rivolta ai Ministri dell’Interno, della Difesa e dell’Economia e Finanza con apposita interrogazione.
Selex ES, una società Finmeccanica, è leader internazionale nella realizzazione di sistemi per la difesa, l’aerospazio, la sicurezza e la protezione delle informazioni, delle infrastrutture e del territorio, nonché di soluzioni “smart” sostenibili. Nello stabilimento Selex ES di Ronchi  vengono prodotti gli aerei Falco: il primo velivolo senza pilota in Europa che ha ottenuto la certificazione Enac nel 2005,  frutto di un lungo lavoro di ricerca partito nei primi anni 2000. Il velivolo Falco attualmente è operativo presso cinque clienti internazionali, compreso l’ultimo contratto di servizio con le Nazioni Unite per attività di sorveglianza nell’ambito della missione peacekeeping  ''Monusco'' in Congo.
Per questa operazione molti ambasciatori hanno avuto parole di elogio per il fondamentale aiuto dei ''Falchi'' italiani che hanno dato un contributo non solo alle operazioni dei soldati Onu, ma anche ad altre agenzie: dall’appoggio dal cielo alle spedizione del Pam, al salvataggio di civili che stavano annegando nel lago Kiwu. Persino il Segretario Generale dell’ Onu, Ban Ki Moon, ha voluto sottolineare la soddisfazione dell’Onu per il servizio che stanno dando i Falchi nell’ambito della missione. Mentre quindi i velivoli prodotti a Ronchi vengono apprezzati e utilizzati all’estero, «in Italia, dove è in atto un colossale sbarco di migranti che vede impiegati centinaia di droni - a quanto pare stranieri - nell’operazione Mare Nostrum, dei Falchi non vi è traccia. Ho quindi interrogato il Governo per sapere per quali motivi l'Aeronautica Militare preferisce utilizzare velivoli prodotti all’estero e non una eccellenza italiana, contribuendo a mantenere posti di lavoro nello stabilimento di Ronchi dei Legionari e non solo.





venerdì 13 giugno 2014

Nuove amministrazioni: buon lavoro!

In questi giorni si stanno insediando le nuove amministrazioni comunali elette dal voto del 25 maggio. In un momento particolarmente difficile (visti anche gli ultimi dati sull'economia della nostra regione che parlano di stagnazione) auguro loro di fare tutto quanto il possibile per il bene della loro comunità, con speciale riguardo ai cittadini più in difficoltà. Infine, voglio assicurare alle nuove amministrazioni che, come è accaduto con quelle precedenti, sarò sempre a loro disposizione per qualsiasi necessità del territorio, per aiutare come posso. Buon lavoro a tutti!

martedì 3 giugno 2014

Stati generali artigianato nautico: una riflessione...

Venerdì scorso ero agli Stati generali dell'artigianato nautico.  Ho apprezzato in particolare lo spirito che vi si sentiva: non di rassegnazione, ma di voglia di fare. Mi hanno colpito in positivo, in particolare, gli interventi dei rappresentanti di categoria, che hanno evitato ogni polemica puntando invece sull'assunzione di responsabilità e sulla volontà di affrontare gli ostacoli. Se c'è un modo di interpretare il risultato alle urne delle Europee credo sia proprio questo: la volontà di trovare soluzioni che non siano semplicemente stanziare nuovi fondi per tenere a galla un mercato, bensì fare un esame approfondito di quello che va e che non va nella nostra economia e società e poi prendere i necessari provvedimenti, che forniscano quindi delle soluzioni definitive. Per questo ritengo importante ogni spinta alle riforme, che siano per il Senato o per la burocrazia, perché tutto ha poi influenza in ogni settore della nostra vita, privata ma anche economica. E per questo si deve essere anche pronti a fare qualche rinuncia (e penso al Punto nascita o al tribunale di Gorizia) se si pensa che i fondi, poi, potranno essere utilizzati per il miglioramento della vita di tutti. Anche nel settore della nautica, ovviamente, vale lo stesso discorso: una riforma della burocrazia significa leggi più veloci e interventi più agili, ecco perché è importante coltivare il nuovo spirito che sta emergendo in questi giorni.