venerdì 31 gennaio 2014

CariFvg a rischio: danni per tessuto economico e produttivo

La perdita di CariFvg porterebbe a pesanti ricadute sul tessuto produttivo e occupazionale del territorio regionale e isontino, già provato dalla profonda crisi economica. Per questo ho inviato un'apposita interrogazione al ministro dell'Economia e delle Finanze per capire quanto la notizia sia fondata e che iniziative intenda prendere per evitarlo.

L'ho fatto a seguito delle notizie, emerse sulla stampa, in merito al piano industriale ''taglia.-costi'' del neo amministratore del gruppo Intesa San Paolo Carlo Messina, che prevederebbe la creazione di un polo unico al Nord Est e porterebbe l'incorporazione in CariVeneto di CariVenezia e CariFvg (nata dalla fusione tra CariGorizia e CariUdine-Pordenone). Attualmente azionista unico di CariFvg spa è il Gruppo Intesa S.Paolo, che con una complicata operazione societaria, nei primi anni 2000, acquisì il ruolo di socio unico in CariFvg, mentre le fondazioni di riferimento (Gorizia e Udine-Pordenone), acquistarono partecipazioni azionarie nella società di controllo del San Paolo. I patrimoni bancari, però, sono stati creati dagli originari enti pubblici e appartengono alle popolazioni dei territori di riferimento.

Ecco perché la notizia della paventata sparizione di CariFvg spa non può che destare grande allarme per una ingiustificabile situazione di ulteriore danno al territorio. Comporterebbe infatti un impoverimento della struttura bancaria cui si fa riferimento sia in termini di forza lavoro che di presenza di dipendenza sul territorio con probabile decurtazione delle risorse creditizie che oggi CariFvg mette a disposizione del sistema produttivo locale regionale, con depauperamento della finanza locale».





mercoledì 29 gennaio 2014

Ricordo dell'on. Michele Martina

Il mio ricordo dell'on. Michele Martina alla Camera dei Deputati


Mercoledì 22 gennaio si è spento improvvisamente ma serenamente, nella sua casa di Gorizia, all'età di 87 anni, l'onorevole senatore Michele Martina, Ha svolto innumerevoli incarichi pubblici e privati nella sua lunga vita: oggi qui alla Camera lo ricordiamo come giovane deputato, dal 1958 al 1963, dove ha operato soprattutto portando la testimonianza e la cultura di una terra, il ''goriziano e l'isontino'', travolta dalle tragedie del secolo breve ma capaci, grazie a uomini come Martina, di superarle nella logica della collaborazione concreta dell'ascolto e della comprensione, del reciproco rispetto dimenticando la contrapposizione ideologica e linguistica che tanti danni ha creato una terra multilingua, la mia, dove sempre hanno vissuto in pace gente slovena, friulana, italiana. Giovanissimo dirigente dell'Azione cattolica della Democrazia cristiana di Gorizia, confortato nella sua fede cristiana, ha dedicato con laicità tutta la sua lunga vita al bene della comunità, sia goriziana, sia friuligiuliana, italiana e slovena. Michele Martina aveva studiato il martirio delle moltitudini di giovani italiani e delle tante altre nazioni sul fronte dell'Isonzo, durante la Prima Guerra Mondiale. Sapeva dei misfatti del fascismo, aveva assistito alle barberie del nazismo e del comunismo reale e e alla immane tragedia delle foibe, fino alla divisione, anche fisica, della città di Gorizia, divisa in due con un confine parte della cisiddetta ''cortina di ferro'' che divise nel 1947 anche case e fabbriche, conunità e famiglie e perfino cimiteri e chiese. Dal 1965 al 1972 è stato sindaco di Gorizia e successivamente svolto il ruolo di senatore. Come amministratore locale e Politico a Roma si impegnò per la ricostruzione della città di Gorizia e provinciae, la realizzazione dell'aeroporto del Fvg, dell'autostrada, Venezia Trieste, con diramazione Lubiana, la fondazione dell'situtito di sociologia internazionale e dell'istituto di icontri culturali e mitteleuropei di gorizia, favorì la prima esperienza di apertura de manicomi del professor Basaglia proprio a Gorizia, lo sviluppe delle partceupazioni statali nella ricostruzione industriale, in particolare dei cantieri di Monfalcone. Infine si impegnò per la nascita della zona franca di Gorizia, favorì il trattato di Roma, e la nascita della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, riuscendo a fra riconoscere la nostra specialità proprio per il ruolo di ponte verso l'Est. Ricordava con grande onore di aver partecipato, il 9 giugno 1967 agli Stati generali d'Europa, voluti da Willy Brandt a Berlino, dove davanti a 2000 componenti disse «Anche noi siamo tra quelli che credono che l'Europa non vada costruita solo su schemi di convenienza economica ma debba soprattutto guardare ad un'integrazione politica che offra per matrici la storia, la cultura, la civiltà che deve esprimersi in comprensione tra i popoli, in convivenze amichevoli nelle diversità e in umanità». Micherle Martina nel 1967, ripeto nel 1967, aveva poco più di 40 anni, e parlava così avendo sottoscritto accordi e relazioni, iniziati nella clandestinità, con il sindaco di Nova Gorica, Josko Strukelj, (diventato negli anni suo fraterno amico) nonostante qeust'ultimo fosse figlio del commissario goriziano, nei 40 giorni della spietata tragedia consumata a Gorizia, dalle Brigate del marescioallo Tito con la scomparsa di più di 600 cittadini. Tra lui (italiano, cattolico, democristiano) e Josko (sloveno, non credente e comunicata jugoslavo) c'era quindi una distanza enorme, ma entrambi avevano al primo punto del loro agire, il futuro della popolazione legata dalla storia e decisero di avviare assieme la stagione della pacificazione e dello sviluppo culturale, sociale ed economico di questa terra di confine. Insieme hanno arato i solchi della diffidenza e del rancore. Inserendo in profondità i semi che avrebbero portato al trattato di Osimo, al crollo del Muro di Berlino, alla pacificazione ed integrazione europea, che ha poi portato nel 2006 alla eliminazione anche fisica del confine tra Italia e Slovenia, unendo le due città, Gorizia e Nova Gorica, in un unico territorio ''Goriziano'', per un terzo Italia e due terzi Slovenia, ma tutto in Europa. Quanto ricordato non è stato solo merito di Michele Martina, ma in tutto c'è la sua impronta, di un se4rvizio pestato alla comunità, da uomo semplice ma forte, modesto negli atteggiamenti ma severo nella responsabilità di tutti verso il bene comune, schivo ma sempre pronto ad aiutare i più deboli e bisognosi, operatore di pace e solidarietà. Circa un mese fam, a Gorizia, l'ho incontrato assieme a sua mgolie Lidia per l'ultima volta e nell'occasione mi chisede la disponibilità a confrontarci sulla mia esperienza di deputato e sulle difficoltà politiche, economioche e sociali che oggi viviamo. A testimonanza di un'innata volontà di conoscere, confrontarci e costruire il futuro.





lunedì 27 gennaio 2014

Denuncia di Confartigianato su assicuazioni auto: emendamenti in corso...

Il provvedimento che impone riparazioni in caso di sinistri solo nelle carrozzerie convenzionate con le assicurazioni automobilistiche rischia di avere gravi conseguenze sull'economia delle piccole imprese artigiane di carrozzieri della regione. A denunciarlo, qualche giorno, fa, è stata Confartigianato.


La denuncia di Confartigianato ha basi reali. Spesso infatti le realtà convenzionate con le assicurazioni sono poche, e si finisce così per penalizzare una vasta realtà di piccole imprese. Per questo, nonostante il tema non sia di competenza della Commissione di cui sono componente, sto lavorando con altri colleghi ad alcuni emendamenti che poi saranno presentati, in tempi brevi, alla Commissione Bilancio in vista del passaggio in aula, dove il decreto potrà essere modificato. Scopo dell'intera operazione deve essere infatti far risparmiare ai cittadini qualche soldo di assicurazione, questo è ovvio, ma anche salvaguardare le piccole realtà produttive che sono la ricchezza del territorio.





lunedì 13 gennaio 2014

Tpl: buona iniziativa ma non è questa la prima volta

La decisione della giunta regionale di prevedere una gara unica del Tpl per l'intero bacino regionale è molto positiva. Dimostra ancora una volta che il Fvg è all'avanguardia in un paese in cui molti affidamenti avvengono, anche in questo campo, direttamente e senza gara. Dico ''ancora una volta'' perché in realtà questa non è la prima volta che si procede con questo tipo di gara.

Ricordo infatti che se il Fvg è all'avanguardia in questo campo, con un parco mezzi che ha una vetustà di 7 anni a fronte dei 13 di media nazionale (dati che ci sono stati forniti in Commissione trasporti) il motivo è anche della riforma voluta a fine anni '90 dall'allora assessore regionale Mattassi. Soldi che sono stati evidentemente ben spesi. L'assessore Santoro quella volta non c'era, alcuni di noi invece sì, e io lo rivendico con orgoglio, visto che siamo stati la prima regione in Italia, diventando un esempio per molte altre realtà. Tutto ciò detto senza fini polemici, ma solo per precisione, che sia chiaro.





giovedì 9 gennaio 2014

Pedaggi autostrade: allo studio forme di abbonamento agevolate per pendolari


Audizioni con tutte le società di gestione dei tratti autostradali e forme di ''abbonamento'' agevolato per i pendolari: la protesta per gli ''aumenti selvaggi'' dei costi delle tratte autostradali (tra cui la A34) approda in Parlamento e trova queste due soluzioni in risposta a un'interrogazione del Partito Democratico firmata tra gli altri da me.




Pedaggi scontati sull'A34: proposta del governo


In replica all'interrogazione a risposta immediata, il Governo si è detto disposto a due azioni: la prima, quella di organizzare audizioni con tutte le società di gestione (compresa la nostra) per capire le motivazioni degli aumenti. Secondo, trovare forme di ''abbonamento'' per i pendolari su tratte particolari (come la Redipuglia-Villesse) per evitare che il costo dei trasporti vada a pesare troppo sulle famiglie dei lavoratori, che non hanno neppure, come invece gli autotrasportatori, delle forme di garanzia finanziaria.

Della questione si inizierà a discutere immediatamente, già dalla prossima settimana, nella Commissione Trasporti (di cui faccio parte).  Parallelamente, come detto, si porterà anche avanti il discorso con le società di gestione per capire quali siano i margini di manovra possibili.





mercoledì 1 gennaio 2014

Buona notizia per il 2014: il Liceo Sportivo

L'inizio del 2014 ci ha portato un'ottima notizia: il Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica e della programmazione dell'offerta formativa 2014-15 prevede l'istituzione di un liceo Sportivo per ogni provincia. Come presidente regionale del Coni non posso che esprimere soddisfazione per un importante riconoscimento al settore dello sport, in particolare ovviamente per il Liceo Sportivo al Buonarroti di Monfalcone.

Il solo appunto che posso muovere è non aver previsto una struttura simile anche in centro a Udine, una città che ha tutti numeri per essere uno dei fulcri dell'attività sportiva regionale. Il piano assicura la creazione di un sistema equilibrato di istituti in grado di erogare un’offerta formativa completa in cui le specificità di ambito e filiera possono garantire ''positive sinergie capaci di mettere le allieve e gli allievi nelle migliori condizioni per acquisire le necessarie competenze per il proseguimento degli studi o per un proficuo inserimento nel lavoro''. Proprio su questo voglio insistere. Per liceo Sportivo non intendo una ''scuola per i campioni'', bensì un indirizzo che aiuti la formazione di giovani nel mondo del lavoro legato all'attività sportiva: dalla gestione di una società alla sua dirigenza, dalla comunicazione fino alla formazione sportiva. Insomma, la nascita di nuove professionalità.

Adesso però comincia la vera sfida. Io sono a disposizione come presidente del Coni per qualsiasi azione volta a realizzare questa opportunità. Lavoreremo assieme a Comuni, Province e istituzioni scolastiche per arrivare al traguardo.