A tutti quelli che mi hanno fatto i complimenti... grazie! Il risultato in provincia è stato molto buono, non altrettanto a livello nazionale. Adesso vediamo la situazione. Intanto, il mio commento ''a caldo'' dal Piccolo (cliccate sull'immagine per ingrandirla):
martedì 26 febbraio 2013
venerdì 22 febbraio 2013
Oggi alle 18.00
Vi aspetto tutti alla mia sede elettorale di via Rosselli a Monfalcone. Femo un brindisi che porta ben!
giovedì 21 febbraio 2013
Selex: le preoccupazioni crescono...
Ho
avuto oggi notizia dell'annuncio di 13 mobilità alla Selex Es di
Ronchi dei Legionari (ex Meteor). La comunicazione è stata data
durante l'assemblea tenutasi tra i lavoratori. Il provvedimento
riguarda ben tredici dipendenti (di cui undici impiegati e due
operai) su di un organico totale di 222 unità.
La
notizia, come si immagina, ha causato grande preoccupazione tra i
lavoratori della fabbrica, dal momento che lo stabilimento, che ha un
organico già ridotto, secondo quanto comunicatomi dalla Rsu ha conti
in ordine e buone prospettive. E non posso che condividere tale
preoccupazione, perché la conferma sarebbe solo l'ultima cattiva
notizia che si aggiunge alle tante che già hanno interessato il
nostro territorio.
A
questo punto si attende il piano industriale, che stando alle Rsu
l'azienda presenterà entro il mese di marzo. Allora potremo capire
meglio quali sono le reali intenzioni future di Selex ES verso questo
importante sito industriale della regione.
mercoledì 20 febbraio 2013
Visita alle aree industriali e nautiche
Assieme ai candidati al Parlamento per il Partito Democratico Ettore
Rosato, Ivano Strizzolo, Tamara Blazina, Carlo Pegorer e Laura
Fasiolo ho visitato, ieri mattina, la zona industriale e nautica di
Monfalcone. Dopo una prima tappa al Consorzio Industriale, dove siamo
stati ricevuti dal presidente del Csim Enzo Lorenzon e dal direttore
Giampaolo Fontana, abbiamo visitato lo stabilimento Mangiarotti.
I responsabili del Csim
hanno illustrato gli scopi del Consorzio Industriale, e in particolar
modo la prossima infrastrutturazione che collegherà il sistema di
rotonde dell'aeroporto con l'area industriale Fincantieri-Ansaldo, di
fatto bypassando l'intera Monfalcone e creando contemporaneamente
nuove infrastrutture che renderanno appetibili nuove aree
industriali.
E proprio per dimostrare
cosa significa avere un territorio infrastrutturato e con accesso al
mare, abbiamo visitato lo stabilimento Mangiarotti, insediatosi a
Monfalcone nel 2009, e che ha investito sul territorio 120 milioni di
euro assumendo 200 lavoratori: la maggior parte giovani, diplomatisi
nelle scuole locale (il Malignani di Udine). L'età media dei
dipendenti è infatti di 38 anni. Si tratta di una realtà di
eccellenza, che fornisce macchinari all'avanguardia ad aziende
cinesi, australiane, europee, sudamericane, e che ha scelto
Monfalcone per un un motivo principale: l'accesso diretto al mare.
Conclusa la visita allo stabilimento, ci siamo spostati al Canale Est
Ovest per una rapida visita alle realtà della nautica.
«E' stata un'esperienza
molto interessante – è stato il nostro commento – .Rendersi
conto che la realtà di Monfalcone e del Fvg in genere sa attrarre
eccellenze di questo tipo, che lavorano a livelli di qualità
internazionali, è un bel segnale».
Incontro con il Kulturni Dom
Assieme ai candidati del Partito Democratico Laura Fasiolo e Tamara Blazina e il candidato al consiglio regionale Ales Waltritsch abbiamo incontrato il direttivo del Kulturni Dom di Gorizia, che ha ribadito di considerare il Partito Democratico come interlocutore principale per il dialogo con il governo nazionale. Le difficoltà in cui versa il teatro sono state ricordate dal suo direttore, Igor Komel. «Presto per i nostri dipendenti scatterà la cassa integrazione a rotazione – ha spiegato – ma, paradossalmente, non abbiamo mai lavorato tanto come in questo periodo: perché è nei momenti di difficoltà che la cultura torna a essere un importante fattore di aggregazione».
Da parte mia, ho ricordato come la Regione abbia spesso conferito i contributi in enorme ritardo, mettendo in difficoltà molte realtà regionali. Spesso si pensa che alcuni contributi, come quelli per la minoranza slovena, siano privilegi: e invece sono diritti, perché voi siete in posizione minoritaria e quindi la maggioranza vi deve tutelare. Nel caso del Kulturni, poi, la sua importanza va al di là della semplice funzione culturale, risultando un centro di aggregazione in cui i giovani possono ritrovarsi e comunicare.
Un ruolo rivendicato anche da Tamara Blazina, che ha anche ricordato la difficile situazione degli enti sloveni a causa dei tagli ai fondi. «Ricordiamo che, nonostante la presenza di una legge apposita, la Regione non mette un euro per le associazioni slovene» ha detto. Per questo è necessario modificare la legge prevedendo tempi e importi certi per le contribuzioni.
Infine, Laura Fasiolo ha ricordato che il nostro territorio è denso di risorse, che derivano dalla sua complessità, e che non devono essere appiattite ma valorizzate. Per questo ha proposto la nascita di una cittadella delle lingue e la pubblicazione dell'antologia di autori sloveni, italiani, bisiachi, furlani e gradesi già in progetto ma ferma ormai da anni. «E' importante che iniziamo a conoscerci l'un l'altro, fin dalla scuola» ha aggiunto.
martedì 19 febbraio 2013
Incontro con Rsu Fincantieri
Aprire un discorso sulla questione degli appalti, per il quale
ormai non si può più rimandare la tutela dell'indotto locale. Fare
attenzione ai carichi di lavoro, che sono la linfa del cantiere. E
poi, riprendere in mano il discorso del Tavolo tra Regione, Comune,
sindacati e Inail, i cui provvedimenti sono rimasti lettera morta,
soprattutto il presidio Inail all'interno del cantiere, annunciato ma
mai concretizzato. Queste le tre priorità sottolineate dalla Rsu
Fincantieri (Moreno Luxich per la Fiom, Andrea Holjar per la Uilm e
Michele Zoff per la Fim) nel corso dell'incontro in cui abbiamo
discusso della situazione del cantiere. Anche in questa occasione,
infatti, mi è sembrato importante avere un dialogo continuo con le
rappresentanze sindacali per capire come è la situazione.
A parte i carichi di lavoro, credo che le urgenze siano due: lavorare sulla sicurezza, attivando finalmente le decisioni del Tavolo (primo tra tutte le presidio Inail) e soprattutto lavorare sugli appalti, dando la priorità, nei bandi, alle aziende locali: questo attuale sistema infatti non ha fatto altro che distruggere un tessuto locale di eccellenza e professionalità che sarà difficile recuperare. Tanto più in una realtà che fa 1.600 lavoratori diretti e oltre 3.000 in appalto divisi in oltre 300 ditte, con tutte le difficoltà di controllo e difesa della tutela dei lavoratori che è facile immaginare.
Questo è un discorso che deve essere affrontato a livello istituzionale, anche riprendendo i discorsi che sono stati avviati negli scorsi anni e portandoli a compimento.
A parte i carichi di lavoro, credo che le urgenze siano due: lavorare sulla sicurezza, attivando finalmente le decisioni del Tavolo (primo tra tutte le presidio Inail) e soprattutto lavorare sugli appalti, dando la priorità, nei bandi, alle aziende locali: questo attuale sistema infatti non ha fatto altro che distruggere un tessuto locale di eccellenza e professionalità che sarà difficile recuperare. Tanto più in una realtà che fa 1.600 lavoratori diretti e oltre 3.000 in appalto divisi in oltre 300 ditte, con tutte le difficoltà di controllo e difesa della tutela dei lavoratori che è facile immaginare.
Questo è un discorso che deve essere affrontato a livello istituzionale, anche riprendendo i discorsi che sono stati avviati negli scorsi anni e portandoli a compimento.
lunedì 18 febbraio 2013
Incontro con Confartigianato: necessaria una nuova legge per le aree di confine
Elaborare una seconda legge sulle aree di confine per far fronte alla penalizzazione che le nostre aziende vivono rispetto a quelle slovene; intervenire sulla burocrazia velocizzando le autorizzazioni, garantire una presenza continua sul territorio. Questi gli impegni che ho preso di fronte alla giunta provinciale di Confartigianato, riunitasi mercoledì sera a Cormons. Un impegno che è piaciuto agli artigiani. «Che qualcuno ci metta la sua faccia e si prenda responsabilità personali è un bel segnale di fiducia che serviva da tempo» hanno spiegato.
Nel corso dell'incontro è stata esaminata la situazione attuale, con i problemi e le difficoltà di un settore, quello degli artigiani e delle microimprese, che da solo garantisce il 60% per Pil in Italia e in provincia. I problemi delle piccole e e medie imprese li vivo nella mia attività ogni giorno, per questo so che le cose di cui c'è bisogno sono poche e concrete: un governo stabile, la revisione in chiave progressiva dell'Imu, la sburocratizzazione, e la certezza e la rapidità della giustizia. E poi c'è ovviamente il bisogno che tutti insieme lavoriamo di comune accordo, tra politici, categorie produttive ed enti per difendere un territorio che altrimenti non va da nessuna parte.
In quest'ottica ricade anche la proposta di creare un gruppo di esperti che possa elaborare una nuova legge per le aree di confine, facendo anche base sul Gect, che mi sono impegnato a seguire in Parlamento.
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domenica 17 febbraio 2013
Cantada: un Testamento poco adatto
Sulla questione della
Cantada, dò il mio sostegno all'assessore alla Cultura Paola Benes,
che bene ha fatto a ricordare che la satira e l'ironia sono belle se
rivolte a chi è più potente di noi, mentre non sono lo stesso se
prendono in giro chi non può difendersi. Quindi brava è stata
l'assessore a sottolineare che alcuni passaggi del Testamento erano
molto fuori luogo. Per quanto riguarda i moralisti Razzini e Cisint,
per capire quanto il loro giudizio sia valido basti pensare che solo
due anni fa tra i candidati del loro schieramento ha trovato posto
Giorgio Pellegrin, personaggio di cui le cronache ci hanno raccontato
lo spessore, e che ha quasi fatto scomparire una squadra storica come
la Falconstar. Se fosse per loro, tale personaggio sarebbe adesso in
consiglio comunale, a decidere delle nostre sorti. Certe cose si fa
sempre bene a ricordarle.
sabato 16 febbraio 2013
Vivacentro: un esempio virtuoso a livello nazionale
Un esempio che può risultare virtuoso a livello nazionale: è quello
di Vivacentro, il consorzio monfalconese tra negozi il cui
rappresentante, Matteo Frattima, mi ha incontrato per illustrare le
strategie di rilancio del commercio di città contro gli ipermercati.
Il rappresentante di Vivacentro ha illustrato i prossimi progetti del
Consorzio, tra cui animazioni per la Pasqua e la futura attivazione
di una Fidelity Card per i clienti, e ha ricordato il grande successo
delle Vie dell'Arte, l'esposizione di quadri nei negozi sfitti.
«Siamo arrivati al punto che gli stessi proprietari di negozi sfitti
ci chiamano per chiederci di inserirli nell'iniziativa» ha spiegato.
Mi sono congratulato per l'attivismo dei negozianti. Questo è lo
spirito che serve: non il piangersi addosso, bensì il pensare a cosa
si può effettivamente fare per migliorare la situazione.
venerdì 15 febbraio 2013
Dibattito a Confcommercio
Oggi alle 14.00 Question time con tutti i candidati nella sede goriziana di Confcommercio!
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mercoledì 13 febbraio 2013
La sanità trasfrontaliera sarà presto una realtà
Un progetto di cogestione del Punto Nascita con Šempeter
tramite una troupe di medici, infermieri e ostetriche bilingui
italo-sloveni appositamente creata e utilizzando il Punto nascita
sloveno per i parti e il percorso Nascita italiano per il percorso
preparto, mantenendo lo stato di ''nato a Gorizia'': questo il
progetto che il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Isontina,
Marco Bertoli, mi ha illustrato. Solo in questo modo, infatti,
Gorizia potrà mantenere una struttura ostetrica sul territorio. «La
sanità trasfrontaliera è già allo studio» ha confermato il
direttore.
Progetto, quello della sanità trasfrontaliera, che
ho detto di apprezzare e sostenere. A distanza di tanti anni non
siamo riusciti ancora a capire le potenzialità della caduta del
confine, e lo dimostrano le infelici dichiarazioni di Gergolet e le
altrettanto infelici reazioni di oggi. Invece mi auguro che il
prossimo governo regionale supporti fortemente questo progetto. Da
parte mia, mi impegnerò a sostenere questa sanità transfrontaliera
all'interno del Gect. Proprio da lì infatti potrebbero arrivare i
fondi per la realizzazione del progetto, come ha spiegato il
direttore Bertoli: «Un punto nascita transfrontaliero sarebbe una
vera novità in Europa, e metterebbe assieme le eccellenze italiane e
slovene».
Per Monfalcone, invece, si potrebbe fare un discorso
analogo con il Burlo triestino. «In questi tempi non si possono
sostenere doppioni di attività – ha spiegato Bertoli – bensì
sviluppare le eccellenze, specializzando le diverse strutture».
Questo, anche e soprattutto nell'ottica della prevista fusione con
Trieste. E, a tal proposito, ho anche sottolineato la necessità di
garantire una rappresentanza goriziana nell'alta dirigenza di una
futura Azienda unica.
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martedì 12 febbraio 2013
Incontro con Rsu Porto: che Riccardi ci dia i tempi delle opere!
Chiedo che dall'assessore regionale Riccardi arrivi una risposta
chiara sui tempi di dragaggio del canale, tanto per cominciare, e
anche che si chiarisca perché, nel frattempo, non si possa procedere
con i lavori di manutenzione e pulizia del fondale, progetto per il
quale gli operatori portuali si sono autotassati ma che rimane
inspiegabilmente fermo. E' vergognoso che da 16 anni si parli di
Porto senza aver mai fatto niente per il suo sviluppo, con il
risultato che a rimetterci sono i lavoratori.
Queste le mie
considerazioni alla fine dell'incontro con le Rsu dei lavoratori del
porto di Monfalcone, che hanno illustrato la situazione attuale.
Situazione migliorata grazie all'accordo trovato per gli esuberi, ma
comunque non certo rosea: non si deve dimenticare che l'eventuale
soluzione non riguarda i 21 lavoratori che, dal 2015, potrebbero
trovarsi senza lavoro.
Pensiamo di risolvere i
problemi del Porto con le stesse persone che non hanno saputo farlo
in 16 anni? È ridicolo. Chi, nella struttura regionale, ha la
responsabilità del Porto di Monfalcone? Con quale frequenza si è
riunito il Comitato Consultivo? Adesso bisogna dare una svolta e
ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Chiedo quindi che si
dica ad esempio perché le opere di manutenzione, che hanno già un
progetto da 40.000 euro pagato dagli operatori e che permetterebbero
almeno di livellare il fondale, sono ferme in un cassetto. Ci
rendiamo conto che quando inizierà la manutenzione agli ormeggi
attualmente operativi senza aver prima liberato quelli già in
lavoro, il Porto di fatto si bloccherà? E chi ci andrà di mezzo?
Sempre i lavoratori.
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venerdì 8 febbraio 2013
giovedì 7 febbraio 2013
Bramme: soluzione con la nuova bretella
Il traffico di bramme sulle vie del mandamento è una delle emergenze prioritarie, ma si sta già lavorando a una soluzione con la nuova bretella in via di realizzazione tra Bistrigna e la zona del Brancolo, che di fatto collegherà direttamente la nuova banchina Fincantieri-Ansaldo e il sistema di rotatorie di via Grado, bypassando l'intera città. Questa la notizia positiva comunicata nel corso dell'incontro che ho avuto con il presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Monfalcone Enzo Lorenzon e il direttore Giampaolo Fontana.
«Di fatto – hanno spiegato i vertici del Consorzio – in questo modo si eliminerà il traffico pesante da Panzano infrastrutturando nuove aree a disposizione di nuovi insediamenti. Realizzare, migliorare l'esistente, infrastrutturare le aree, così da rendere un servizio alle imprese del manufatturiero (che è la vera forza del nostro territorio) e alla comunità, garantendo nuovi posti di lavoro e una migliore viabilità sul territorio sono gli obiettivi che il Csim si è sempre posto». Una notizia positiva: creare infrastrutture, sviluppare il trasporto via ferrovia alternativo alla gomma, garantire la funzionalità delle aree sono azioni quanto mai importanti in questo momento di crisi perché sono a servizio soprattutto del settore manufatturiero specie in questi momenti come quello che stiamo vivendo, dimostrato dagli esuberi alla Compagnia portuale e dalla mobilità alla Eaton.
Per una buona notizia, però, ce ne sono altre poco incoraggianti, specie per quanto riguarda i ritardi nel dragaggio del canale di accesso al porto, altra opera fondamentale per lo sviluppo della nostra economia. Sapere che le prime notizie sul dragaggio del Porto sono state riportate dalla stampa locale nell'agosto del 1997 non è confortante. Non è possibile che ci vogliano 16 anni per realizzare un'opera fondamentale come questa. Su questo bisognava lavorare, senza perdere tempo su una legge regionale che, come al solito, si è rivelata un fuoco di paglia di Riccardi e Tondo e non ha risolto un solo problema del nostro scalo.
«Di fatto – hanno spiegato i vertici del Consorzio – in questo modo si eliminerà il traffico pesante da Panzano infrastrutturando nuove aree a disposizione di nuovi insediamenti. Realizzare, migliorare l'esistente, infrastrutturare le aree, così da rendere un servizio alle imprese del manufatturiero (che è la vera forza del nostro territorio) e alla comunità, garantendo nuovi posti di lavoro e una migliore viabilità sul territorio sono gli obiettivi che il Csim si è sempre posto». Una notizia positiva: creare infrastrutture, sviluppare il trasporto via ferrovia alternativo alla gomma, garantire la funzionalità delle aree sono azioni quanto mai importanti in questo momento di crisi perché sono a servizio soprattutto del settore manufatturiero specie in questi momenti come quello che stiamo vivendo, dimostrato dagli esuberi alla Compagnia portuale e dalla mobilità alla Eaton.
Per una buona notizia, però, ce ne sono altre poco incoraggianti, specie per quanto riguarda i ritardi nel dragaggio del canale di accesso al porto, altra opera fondamentale per lo sviluppo della nostra economia. Sapere che le prime notizie sul dragaggio del Porto sono state riportate dalla stampa locale nell'agosto del 1997 non è confortante. Non è possibile che ci vogliano 16 anni per realizzare un'opera fondamentale come questa. Su questo bisognava lavorare, senza perdere tempo su una legge regionale che, come al solito, si è rivelata un fuoco di paglia di Riccardi e Tondo e non ha risolto un solo problema del nostro scalo.
domenica 3 febbraio 2013
Porto: necessaria l'Autorità unica regionale
Preoccupazioni per i criteri di assegnazione delle aree, per lo stop al dragaggio del canale, per la burocrazia che di fatto è il principale ostacolo allo sviluppo del porto, per il mancato piano regolatore. Questi i problemi che gli operatori portuali, e l'amministratore delegato della Compagnia portuale, Riccardo Scaramelli, mi hanno riportato nel corso dell'incontro avuto venerdì scorso.
Problemi che si supererebbero in un modo solo: realizzando un'unica Autorità portuale regionale per Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro. Ma un'Autorità che non può arrivare dalla Regione, visto quello che è accaduto con la recente legge regionale, da noi contestata fin dall'inizio. Forse, però, un discorso analogo portato avanti dallo Stato potrebbe avere successo.
La proposta ha trovato il consenso unanime degli operatori, che hanno evidenziato come, ogni giorno, si trovino davanti a difficoltà legate alla presenza di molte autorità con competenze sulle aree portuali. "Purtroppo ci troviamo di fronte a problemi che già c'erano nel 2001, e che non si è saputo risolvere» hanno spiegato gli operatori.
Non solo: la mia proposta è andata oltre alla riproposizione di un'Autorità unica, e ha riguardato anche la revisione della legge sulle aree di confine, che potrebbe portare a considerare il porto di Monfalcone area speciale, su cui attuare una fiscalità di vantaggio. Semplificare le procedure e creare un gioco di squadra tra tutti coloro che hanno interesse nello sviluppo del Porto è l'unica soluzione a un periodo di crisi che altrimenti potrebbe avere conseguenze devastanti.
Problemi che si supererebbero in un modo solo: realizzando un'unica Autorità portuale regionale per Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro. Ma un'Autorità che non può arrivare dalla Regione, visto quello che è accaduto con la recente legge regionale, da noi contestata fin dall'inizio. Forse, però, un discorso analogo portato avanti dallo Stato potrebbe avere successo.
La proposta ha trovato il consenso unanime degli operatori, che hanno evidenziato come, ogni giorno, si trovino davanti a difficoltà legate alla presenza di molte autorità con competenze sulle aree portuali. "Purtroppo ci troviamo di fronte a problemi che già c'erano nel 2001, e che non si è saputo risolvere» hanno spiegato gli operatori.
Non solo: la mia proposta è andata oltre alla riproposizione di un'Autorità unica, e ha riguardato anche la revisione della legge sulle aree di confine, che potrebbe portare a considerare il porto di Monfalcone area speciale, su cui attuare una fiscalità di vantaggio. Semplificare le procedure e creare un gioco di squadra tra tutti coloro che hanno interesse nello sviluppo del Porto è l'unica soluzione a un periodo di crisi che altrimenti potrebbe avere conseguenze devastanti.
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