mercoledì 19 settembre 2012

Cento sindaci ed esperti a Palmanova chiedono la Road Map per il Pgt

Che fine ha fatto la Road Map della giunta regionale sul Piano di Governo del Territorio? Elaborata lo scorso febbraio proprio per raggiungere l’obiettivo di condivisione e il recepimento di tutte le peculiarità del territorio e della comunità regionali, è stata stravolta dall’accelerazione improvvisa dell’assessore Riccardi che, smentendo se stesso a distanza di pochi mesi, per arrivare ad una approvazione definitiva del PGT in periodo pre-elettorale, ha tagliato il processo di coinvolgimento riducendolo all’ascolto di un “pseudo” tavolo tecnico.

Di questo si è parlato nell'incontro svoltosi a Palmanova su invito del consigliere regionale PD Giorgio Brandolin e del responsabile forum territorio PD FVG Maurizio Ionico che ha riunito più di cento amministratori locali, operatori e tecnici pubblici, esperti e professionisti di urbanistica, per parlare della bozza di progetto di Piano del Governo del Territorio approvata il 2 agosto scorso dalla Giunta regionale.

Il Piano di Governo del Territorio è, per il PD, uno strumento importante per la tutela dei patrimoni ambientali del Friuli Venezia Giulia, utile a limitare lo spreco e il consumo incontrollato del suolo, e dovrebbe rappresentare, nelle migliori intenzioni, lo strumento di condivisione per il futuro del FVG superando così il PUR (Piano Urbanistico Regionale) del 1978.

Con la decisione della Regione di non rispettare la Road Map, non solo non vengono minimamente coinvolti, ad esempio, gli enti locali, ma viene completamente tagliata fuori la comunità regionale formata dal mondo delle imprese, delle categorie economiche e delle professioni, che si ritroverà un pacchetto preconfezionato senza possibilità di partecipazione e condivisione. È inaccettabile che gli interessi elettorali prevalgano sulle ragioni del confronto, attraverso l'adozione quanto prima possibile di un PGT purchessia. E la bozza adottata, aldilà di alcuni principi enunciati e alcune idee di massima sull’applicabilità del Piano, non fornisce agli interessati, soprattutto i Comuni che sono in prima linea poi per applicare il Piano, le “ricette” per raggiungere gli obiettivi, togliendo loro di fatto la possibilità di entrare nel merito dei problemi prima dell’approvazione definitiva del Piano.

C'è da chiedersi, poi, se il Piano ha valore e può funzionare anche in assenza di una nuova legge sull'urbanistica e di una sul riordino degli Enti Locali (basti pensare all'area vasta). Tutti gli interventi hanno ieri messo in evidenza, quindi, la necessità di fare le cose meglio e con più tempo per riflettere e raccogliere il contributo di tutti. Perciò, indipendentemente dai Tavoli Tecnici e dalla prossima assemblea di pianificazione del 24 settembre, il PD avvierà un approfondimento senza rinunciare, al di là delle procedure amministrative coercitive messe in campo dall’assessore Riccardi, a mettersi in relazione con l’intera comunità regionale, sentendo anche il mondo delle imprese, delle categorie economiche e delle professioni.

Nessun commento:

Posta un commento