venerdì 28 settembre 2012

Aeroporto e Save.. qualche dubbio.

Nella seduta di ieri del Consiglio regionale ho interrogato l’Assessore regionale ai trasporti Riccardi per cercare di far luce sulla vicenda del bando che la Regione ha emesso per cedere parte delle quote della società di gestione “Aeroporto FVG SpA”.


In data 15/09/2012, infatti, è scaduto il termine per la presentazione della Manifestazione di interesse della “Procedura ad evidenza pubblica per la ricerca di un socio tramite permuta di quote azionarie della società Aeroporto FVG SpA”, e due giorni dopo, il 17, l’assessore Riccardi già annunciava che SAVE, unico partecipante, sarà il nuovo partner della Regione per gestire l’aeroporto.

A parte i dubbi sul dichiarare già che SAVE entrerà, visto che la manifestazione di interesse è la prima fase della procedura, perchè è nelle successive fasi 2 e 3 che si entra nei dettagli delle caratteristiche dell’offerta, tra cui il piano industriale, e nel caso in cui l’offerta non corrisponda alle aspettative può non essere aggiudicata, ma è anche un altro aspetto a destare dubbi.

Requisito essenziale già per l’ammissione alla procedura è il possesso di “azioni proprie”, il cui acquisto e costituzione di “azioni proprie in portafoglio” richiede un iter procedurale lungo e complesso. Cosa che potrebbe aver escluso di fatto da principio eventuali altri partecipanti, visto che il bando dava solo un mese di tempo per presentare l’offerta.

E poi la Regione ha scelto di procedere alla cessione con la permuta di quote del pacchetto azionario, come si capisce dalla risposta di Riccardi, rinunciando all’incasso immediato del valore delle quote cedute, per entrare in SAVE con una quota che potrebbe essere attorno al 3% ed un posto in consiglio di amministrazione.

Riccardi ha scelto di eludere la domanda, invece di rispondere puntualmente, parlando anche giustamente del tentativo di individuare un partner strategico per creare un network aeroportuale sinergico con Ronchi dei Legionari, cosa condivisibile, ma non ha spiegato come mai la procedura scelta ha di fatto escluso potenziali concorrenti visto che nessuno, tranne SAVE, ha presentato un’offerta. Probabilmente anche perché era difficile avere in breve tempo i requisiti per partecipare alla gara.

Non ci resta, ora, che aspettare in concreto cosa propone SAVE, con la fase due, sperando che lo spirito “piratesco” che ha animato le scorribande dei veneziani nei secoli scorsi sia scomparso.

mercoledì 19 settembre 2012

Cento sindaci ed esperti a Palmanova chiedono la Road Map per il Pgt

Che fine ha fatto la Road Map della giunta regionale sul Piano di Governo del Territorio? Elaborata lo scorso febbraio proprio per raggiungere l’obiettivo di condivisione e il recepimento di tutte le peculiarità del territorio e della comunità regionali, è stata stravolta dall’accelerazione improvvisa dell’assessore Riccardi che, smentendo se stesso a distanza di pochi mesi, per arrivare ad una approvazione definitiva del PGT in periodo pre-elettorale, ha tagliato il processo di coinvolgimento riducendolo all’ascolto di un “pseudo” tavolo tecnico.

Di questo si è parlato nell'incontro svoltosi a Palmanova su invito del consigliere regionale PD Giorgio Brandolin e del responsabile forum territorio PD FVG Maurizio Ionico che ha riunito più di cento amministratori locali, operatori e tecnici pubblici, esperti e professionisti di urbanistica, per parlare della bozza di progetto di Piano del Governo del Territorio approvata il 2 agosto scorso dalla Giunta regionale.

Il Piano di Governo del Territorio è, per il PD, uno strumento importante per la tutela dei patrimoni ambientali del Friuli Venezia Giulia, utile a limitare lo spreco e il consumo incontrollato del suolo, e dovrebbe rappresentare, nelle migliori intenzioni, lo strumento di condivisione per il futuro del FVG superando così il PUR (Piano Urbanistico Regionale) del 1978.

Con la decisione della Regione di non rispettare la Road Map, non solo non vengono minimamente coinvolti, ad esempio, gli enti locali, ma viene completamente tagliata fuori la comunità regionale formata dal mondo delle imprese, delle categorie economiche e delle professioni, che si ritroverà un pacchetto preconfezionato senza possibilità di partecipazione e condivisione. È inaccettabile che gli interessi elettorali prevalgano sulle ragioni del confronto, attraverso l'adozione quanto prima possibile di un PGT purchessia. E la bozza adottata, aldilà di alcuni principi enunciati e alcune idee di massima sull’applicabilità del Piano, non fornisce agli interessati, soprattutto i Comuni che sono in prima linea poi per applicare il Piano, le “ricette” per raggiungere gli obiettivi, togliendo loro di fatto la possibilità di entrare nel merito dei problemi prima dell’approvazione definitiva del Piano.

C'è da chiedersi, poi, se il Piano ha valore e può funzionare anche in assenza di una nuova legge sull'urbanistica e di una sul riordino degli Enti Locali (basti pensare all'area vasta). Tutti gli interventi hanno ieri messo in evidenza, quindi, la necessità di fare le cose meglio e con più tempo per riflettere e raccogliere il contributo di tutti. Perciò, indipendentemente dai Tavoli Tecnici e dalla prossima assemblea di pianificazione del 24 settembre, il PD avvierà un approfondimento senza rinunciare, al di là delle procedure amministrative coercitive messe in campo dall’assessore Riccardi, a mettersi in relazione con l’intera comunità regionale, sentendo anche il mondo delle imprese, delle categorie economiche e delle professioni.

lunedì 3 settembre 2012

Villa Russiz: di chi la responsabilità?

La giunta regionale condivide l'operato di chi dirige Villa Russiz e di fatto, come dichiarato dall'ex direttrice della Casa famiglia, ha allontanato le religiose che la gestivano ''mettendo a rischio le competenze educative''? É questa la domanda contenuta nell'interrogazione a risposta immediata con la quale chiedo una presa di posizione sulla vicenda. Non si tratta di difendere le suore, bensì di chiedersi se un'ente come Villa Russiz, che dovrebbe essere orientato alla formazione e sostegno dei giovani in difficoltà, non avrà delle ripercussioni da questa vicenda.

La Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Don Bosco è l’ultima, in ordine di tempo, congregazione religiosa di suore ad occuparsi dell’attività educativa dei minori ospiti di Villa Russiz, e la convenzione in essere tra la Fondazione e la congregazione avrebbe termine il prossimo anno, ma abbiamo appreso che la Congregazione si appresta a lasciare già ora l’Istituto, giustificando l’anticipato abbandono con il clima di sfiducia che sarebbe venuto a crearsi con i componenti del Cda, dopo che, invece, lo scorso mese di luglio si era palesata una soluzione perlomeno temporanea per scongiurare questo evento.

L'odierno istituto "A. Cerruti" Villa Russiz è un Ente Pubblico retto da un Consiglio di Amministrazione di sette membri che viene nominato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che tra l’altro indica il Presidente, e da altri Enti Territoriali (Comune, Provincia, Camera di Commercio, Fondazione Carigo, Bcc), sovrintendente l'attività di assistenza ai minori e la gestione del patrimonio agricolo che consta tra l'altro di 35 ettari di vigneti Doc Collio.

La storia della presenza delle religiose a Villa Russiz è ormai centenaria e l’attività delle stesse si è anche aperta alla comunità locale con l’organizzazione di progetti diversi. Chiedo quindi al Presidente della Regione Renzo Tondo se sia a conoscenza del problema ed abbia individuato eventuali responsabilità in merito all’allontanamento delle religiose da Villa Russiz all’interno del Cda della Fondazione, e come intenda eventualmente intervenire nei confronti di chi ha permesso che ciò sia avvenuto.