mercoledì 1 agosto 2012

Porto: il governo impugna la legge regionale

E così, il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale sulla Portualità. E lo ha fatto proprio in merito all'articolo che, secondo noi, rendeva la legge inapplicabile. Lo dice lo stesso comunicato stampa del Consiglio pubblicato oggi sul sito ufficiale: «Il Consiglio dei Ministri ha esaminato ventotto leggi regionali e delle province autonome su proposta del Ministro per gli affari regionali. Nell’ambito di tali leggi, il Consiglio ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale della legge Regione Friuli Venezia Giulia n. 12 del 31 maggio 2012 recante “Disciplina della portualità di competenza regionale” in quanto contiene una norma che, prevedendo la possibilità per la Regione di stipulare convenzioni con i privati in deroga alla disciplina statale in materia d’uso dei beni pubblici».


Bene. È questa l'ennesima figuraccia del Fvg, causata stavolta dalla testardaggine dell'assessore Riccardi, che nonostante le riunioni, gli avvisi e le nostre avvertenze ha voluto proseguire una strada che tutti sapevamo essere errata (bastava leggere quanto scriveva Sergio Bartole sul Piccolo deloo scorso maggio). Adesso saranno contenti tutti quelli che nella Provincia di Gorizia, a cominciare dal leghista Razzini per finire con il presidente della Provincia Gherghetta, avevano applaudito questa norma. Una norma che, come si vede, non solo non porterà alcun vantaggio al porto, ma è stata solo un malriuscito spot elettorale.

Non è bello, in questi frangenti, dire ''noi l'avevamo detto''. E non perchè non sia la verità (sia come segreteria regionale che come gruppo consiliare avevamo più volte contestato proprio questo punto della legge), ma perchè questa vicenda andrà a significare altri problemi per lo scalo monfalconese, di cui certo non si sentiva il bisogno.

L'augurio che ci facciamo, a questo punto, è che la Giunta responsabile di questo pasticcio vada a casa, e che la Regione, e chi di dovere negli enti locali, si adoperino veramente per le azioni necessarie al nostro porto, ovvero l'escavo del canale di accesso e le opere retroportuali (in particolare il collegamento ferroviario). Basta con le pagliacciate, e pensiamo alle cose serie.

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