martedì 29 dicembre 2009

Tanti auguri di Buon Natale e Felice 2010!!!



domenica 20 dicembre 2009

Il Comune unico...

Fusione tra Pieris-San Canzian-Turriaco e altro....

«Dire che Pieris e San Canzian hanno una storia diversa da Turriaco, e che per questo ogni pensiero di fusione è impossibile, è un'assurdità. Pensiamo invece a come poter organizzare un'unità di servizi tra vari Comuni, risparmiando ed evitando disservizi come quello della mancata pulizia delle strade per via della neve». E' questo il giudizio espresso dal consigliere regionale Giorgio Brandolin (Pd) sulla polemica seguita alla proposta di unificare alcuni Comuni del mandamento sotto un'unica guida. «La fusione tra i piccoli Comuni, prima o poi, ci sarà, perchè sono le stesse ristrettezze di bilancio che lo impongono – continua Brandolin - .Un esempio per quanto riguarda Turriaco e Pieris: c'è già un istituto comprensivo unico, una farmacia unica, studi medici in comune. Solo questo dimostra che realizzare un'unica realtà non è così assurdo». Se anche ogni Comune volesse mantenere il suo vessillo e il suo sindaco, la strada da percorrere sarebbe comunque quella dell'unificazione dei servizi, che così diverrebbero più funzionali. «Alla gente non importa nulla delle battaglie di campanile: quello che interessa è che le cose funzionino, evitando così situazioni come quella di questi giorni, in cui i singoli Comuni non sono riusciti a organizzarsi per creare un intervento tempestivo dopo la nevicata». Tra le cose che si potrebbero razionalizzare, dunque, il servizio di polizia urbana, i servizi sociali e, soprattutto, la Protezione civile. «Anzi, l'idea sarebbe quella di non solo mettere assieme la città mandamento, ma tutti i Comuni della Bisiacaria, da Sagrado a Monfalcone. Ogni Comune potrebbe mantenere, se vuole, il suo gonfalone e il suo sindaco, creando però un unico consiglio comunale unitario – conclude Brandolin – diminuendo in questo modo i costi della politica e aumentando l'efficienza dei servizi».

lunedì 14 dicembre 2009

Sanità Isontina: e noi dove siamo?!?!?

Un mio intervento sulla sanità isontina. Polemico anche verso il Pd, perchè no.



Le problematiche al settore di Chirurgia dell'ospedale San Polo di Monfalcone, la mancanza di turn over con conseguente depotenziamento del Centro Antidiabetico di Gorizia, le previsioni di riduzione dell'attività in tutta l'Azienda Sanitaria Isontina a cominciare dal calo dei posti letto: tutte questioni per cui si dovrebbe fare ''fronte comune'' e invece ci si trova a essere ormai fuori tempo massimo. È questo il commento del consigliere regionale Giorgio Brandolin (Pd) alle allarmanti notizie che di settimana in settimana si susseguono sulla condizione della sanità isontina. «Ci sarebbe da chiedersi: i Romoli, i Gherghetta, i Razzini, ma anche i Pizzolitto e i Maran, dove sono? Quando sarebbe ora di intervenire con decisione, e tutti assieme, su un tema così importante? Perchè nessuno si muove? Non si capisce che ormai si rischia di trovarsi fuori tempo massimo?».

Le notizie allarmanti di questi ultimi mesi infatti, spiega ancora Brandolin, arrivano dalle anticipazioni del Piano Sanitario regionale. «Ad esempio, i problemi relativi alla Diabetologia di Gorizia e ai settori dell'ospedale di Monfalcone sono legati alla mancanza del turn over, che viene in pratica azzerato dal piano Sanitario. Il motivo è evidente: si tratta di un depotenziamento che si protrae nel tempo, passo dopo passo, volto a far perdere di importanza Gorizia con la conseguenza logica di un trasferimento di tutte le competenze a Trieste». Il problema è che da un depotenziamento di Gorizia non arriverà automaticamente un guadagno di Monfalcone, anzi. «Ecco perchè, come ho sempre fatto negli anni della mia presidenza provinciale – conclude Brandolin – continuo a spingere per la creazione di un ''fronte comune'' tra Gorizia e Monfalcone, perchè è la sola via d'uscita. Non solo: questa coesione ci dovrebbe essere anche tra i diversi esponenti politici della provincia, che al di là dell'appartenenza politica dovrebbero avere a cuore il destino di questo territorio. E c'è davvero da chiedersi dove sono, in questo momento».

sabato 12 dicembre 2009

Povero Razzini....

Il mio intervento sul Messaggero Veneto, dopo che Razzini minacciava il ''no'' al Piano sanitario perchè "svilente per la sanità isontina"...

Il consigliere Razzini si è svegliato, ma si è svegliato tardi». Così il consigliere del Pd Giorgio Brandolin commenta l'intervento del vice capogruppo della Lega Nord Federico Razzini sul piano sanitario regionale, che minaccia importanti tagli e depauperamenti in particolare per l'area Isontina. Se Razzini dice infatti ''no'' al piano, minacciando un ''voto di coscienza'' alla votazione in Consiglio regionale, il consigliere del Pd replic: «Forse era il caso di svegliarsi un po' prima, e non certo alla vigilia dell'approvazione». Una critica che però non rimane fine a se stessa, in quanto è seguita anche da una proposta costruttiva. «Dire che si voterà contro il provvedimento in consiglio è una dichiarazione che lascia il tempo che trova – spiega Brandolin –. Quello che invece sarebbe utile, e che invito il consigliere leghista a fare, è creare un fronte comune tra maggioranza e opposizione, ma anche operatori medici e sanitari dell'Isontino, per difendere con un'azione forte e chiara la nostra sanità locale». Il piano di ristrutturazione previsto dalla Regione, spiega Brandolin, ha in realtà radici antiche. «Tanto è vero che un primo nucleo si trova già nel piano elaborato dall'allora assessore leghista Piero Fasola – continua il consigliere del Pd - .Per cui ora trovo alquanto intempestivo che Razzini si sgoli contro questo provvedimento. Quello che dovremo fare è creare un fronte comune, e intendo anche tra Gorizia e Monfalcone, per difendere la sanità isontina in toto, per evitare che alla fine 'il terzo goda'', ovvero il centro decisionale e la ''testa pensante'' vengano spostate a Trieste».

venerdì 4 dicembre 2009

Finanziaria e sanità...

Amministratori e militanti del PD della provincia di Gorizia hanno risposto in massa all’invito del Capogruppo in Regione Gianfranco Moretton a parlare della Finanziaria regionale 2010: la forte preoccupazione non è solo tra gli amministratori, ma anche tra i tanti attori del sistema del volontariato (sociale, culturale e sportivo) per il drastico calo di risorse che il centrodestra regionale ha attuato.


Nell’incontro di ieri a Gradisca d’Isonzo, dopo l’introduzione del segretario provinciale del PD Omar Greco, che si è soffermato prima sui tagli per gli enti locali e quindi per la sanità isontina (parlando di blocco del turnover del personale e linee guida del nuovo Piano sociosanitario regionale che potrebbe provocare un drastico ridimensionamento dell’offerta sanitaria isontina), è stata la volta del mio intervento.


Nella relazione ho elencato i “numeri” principali della Finanziaria regionale 2010, che vedono effettivamente un calo delle entrate effettive del 10% circa; cifra che poteva essere ben più pesante senza i positivi effetti dell’accordo fatto dalla precedente giunta di centrosinistra sulle compartecipazioni INPS (di cui gode Tondo, con un sicuro +250 milioni di euro ma che diventerebbero 450 se lo stesso Tondo intervenisse presso il governo “amico” Berlusconi così come Illy aveva fatto con Prodi). Anche perchè quei 200 milioni di differenza Tondo va a pescarli sul mercato finanziario indebitandosi!
Critiche sono piovute sui tagli generalizzati, pesanti soprattutto per enti locali (parliamo di imprese, commercio, agricoltura, difesa dell’ambiente, sistema sociale, culturale e sportivo, istruzione, formazione e casa). Un segno positivo hanno avuto le infrastrutture, per effetto della terza corsia autostradale... che però dovranno pagare in gran parte cittadini ed imprese di questa regione (gli aumenti arriveranno al 130%) e la sanità (che però gode di un misero 1,7% quando il fabbisogno si attesta sul 4% almeno).

Nel dibattito hanno preso la parola, tra gli altri, i sindaci di San Canzian, Silvia Caruso, e Monfalcone, Pizzolitto, e il Presidente della provincia Gherghetta. Moretton, in chiusura, ha voluto sottolineare la strisciante e malcelata operazione del centrodestra di approfittare surrettiziamente della crisi per introdurre in FVG consistenti fette di privato nella gestione ed amministrazione della cosa pubblica, soprattutto in campo sanitario. C’è il reale rischio, infatti, a partire dagli ospedali per continuare con l’acqua e le infrastrutture, che la Regione abdichi al suo ruolo guida estromettendo oltretutto gli Enti locali dal processo decisionale.

Il cantiere: risorsa o no?

Tutti soddisfatti per la nuova maxi-commessa Fincantieri. Anche io, certo. Spero però che il cantiere di Monfalcone venga ritenuto una risorsa non solo quando le cose vanno bene, ma sempre.
Diciamo questo: si deve decidere se il cantiere è una risorsa per Monfalcone oppure no. Se lo è, lo è sempre. Altrimenti è inutile che qualcuno festeggi quando le cose vanno bene e sia in prima linea con le critiche quando le cose vanno male.
Da parte mia, come detto, ritengo che il cantiere di Monfalcone sia una risorsa e basta. A breve, peraltro, avrò un incontro con la dirigenza Fincantieri per capire la situazione.

giovedì 3 dicembre 2009

Incontro sulla Finanziaria

Oggi, alle 18.30, all'hotel Franz di Gradisca d'Isonzo, si parlerà di legge finanziaria, e quello che comporta per i Comuni e quindi i cittadini. A cura del Gruppo consigliare del Partito Democratico.

mercoledì 2 dicembre 2009

Sismica: migliora la legge grazie al Pd

Che la Regione Fvg avesse bisogno di una nuova normativa sulla sismica era evidente; ma si doveva proprio far tutto di fretta, con il rischio di trovarsi senza copertura finanziaria? E' la domanda che mi ha mosso nel presentare le osservazioni, come relatore di minoranza, al Ddl sulla Sismica voluto dalla Giunta Tondo. Ecco quindi le osservazioni avanzate a nome del gruppo del Partito Democratico:
1) Prima di procedere con l'approvazione, era meglio verificare l’impatto che avranno le nuove norme per la costruzione: questo avrebbe richiesto alcuni mesi e lo spostamento a fine anno dell’approvazione della legge. La Giunta e la Maggioranza hanno invece ritenuto di andare ad una rapida approvazione.


2) Ancora: come sarà coperto, finanziariamente, l'impegno che i Comuni si andranno ad assumere sia per quanto riguarda le costruzioni in zona sismica che per la definizione dei piani di tutela del territorio? Se infatti il Consiglio delle Autonomie Locali ha dato il suo ok, l’Anci ha invece reiterato la richiesta di risorse di personale e finanziarie. Anche qui, da Giunta e Maggioranza ben poca udienza.

3) Infine, il Ddl originario prevedeva procedure che sicuramente appesantivano il percorso di presentazione, verifica ed autorizzazione. Quindi si vuole semplificare o piuttosto complicare la vita dei cittadini?


Ecco perchè il Pd ha chiesto di far parte del gruppo ristretto tecnico di commissari della IV Commissione che esamineranno il Ddl.
Risultato? Sono state apportate modifiche ed emendamenti che hanno semplificato le procedure, dato certezza ai tempi di approvazione della verifica, e dato la possibilità alla Regione di individuare all’interno delle zone a bassa sismicità territori dove sarà possibile semplificare ulteriormente la procedura.